26.8.08

"IL CANAPONE"

Por la Huelga de "simpáticos" sabéis que hemos esperado mucho tiempo para casarnos, y es que de hecho, podríamos decir que en Italia ya estabamos casados aunque yo no fuese muy consciente de ello minutos antes de que sucediese. Si bien es cierto que yo ya le había puesto a Ila una sierra eléctrica en el cuello diciéndole: "o te casas conmigo o te corto el cuello", el matrimonio se antojaba lejano. Con todo, nuestra primera ceremonia estaba casi a la orden del día.

Manu y Simo nos recogieron en Pisa, como siempre (todo nos lo dejan muy fácil). Cuando llegamos a casa de Carla empezamos a ver todo tipo de platos por todas partes y toneladas de bebida bajo el hueco de la escalera. Era un nueve de abril del 2008 y todo estaba preparado para el doce de ese mismo mes. En solo tres días sería uno de los dos protagonistas de una fiesta repleta de italianos a los que no podría hablar ni entender. Carla había trabajado mucho, nada podía salir mal, pero para mí, ésta tenía que ser una experiencia "inolvidable" en aquellas circunstancias.

La mañana del doce estaba todavía en la cama cuando llegaron con mucho adelanto los tios romanos de Ila, boia ladra! ¡A ducharme arriba sin toalla y sin cortina! merda! Eran dos matrimonios. Sobre todo las dos mujeres hablaban muy alto, Carla estaba atenta a todo pero yo imaginaba que la prematura hora de llegada de los primeros invitados la había pillado "sin calcetines", y esto no ayudaba mucho, con todo, yo estaba deseando bajar para pasar el "examen" lo antes posible.

Abajo, ya con sus tios delante, algo en mi cabeza hizo "click" y lo comprendí todo: durante todo el día tenía que decir "piacere" y "Grazie", estas palabras eran esenciales, Ila no podría estar conmigo apenas porque tenía que hablar mucho, así que yo pegadito a Massi, Simo, Manu y Anna porque Carla era casi un Kit de diplomacia y gastronomía. Si cumplía estas pautas indispensables podría salvar los muebles (por cierto: el rey también trabaja, os lo digo yo...).

Anna había apalabrado un banquete imponente con un amigo suyo, "metre" del restaurante con más solera de todo Grosseto. La comida fue exquisita y yo me tomé mi preciada "Tagliata" con un poquito de sabor a pescado pero buenísima, una comida para enmarcar.

Pero lo más gordo estaba por llegar. Todos a casa de mi suegra menos Massi que se había dejado los helados en el maletero del coche, Furbo... ;).

Hay días en que es mejor no comer pero este no era uno de ellos. Las mesas estaban repletas, tanto como la bodega (yo creía que solo comía así Harry Potter cuando iba al colegio). mucho vino, ops!!! menos una botella que "rompí" ¿Sabéis porque la rompí yo? Porque no sabía decir: "yo no he sido" en italiano, por eso.

La tarde al final fue muy agradable, con ensaladilla rusa (Made in Carla), Alioli, buena compañia (conocí a la madrina de Ila de la que tanto me había hablado junto a su marido y su hija, realmente encantadores...), y el colofón final: el cannolo siciliano de Anna ¡Dios! ¡Qué maravilla! La jornada fue agotadora...pero finalmente el protector de Grosseto también nos dió su bendición.
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A causa dello sciopero dei "simpatici" come sapete abbiamo aspettato molto tempo per sposarci, e di fatto, potremmo dire che in Italia eravamo giá sposati nonostante io non ne fossi molto consapevole fino a pochi minuti prima che succedesse. Nonostante ci sia da ammettere che avevo giá messo una sega elettrica sul collo di Ila dicendole: "O ti sposi con me o ti taglio il collo", il matrimonio si vedeva lontano all'orizzonte. Comunque la nostra prima cerimonia era giá dietro l'angolo.
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Manu e Simo ci vennero a prendere a Pisa, come sempre (ci facilitano sempre tutto). Quando arrivammo a casa di Carla iniziammo a vedere un sacco di piatti da tutte le parti e tonnellate di bibite nel sottoscala. Era il nove di aprile del 2008 ed era tutto pronto per il dodici di quello stesso mese. Dopo soli tre giorni sarei stato uno dei due protagonisti di una festa colma di italiani con i quali non avrei potuto parlare né li avrei potuti capire. Carla aveva lavorato tanto, niente poteva andare storto, ma per me quella sarebbe stata un'esperienza "indimenticabile" in quelle circostanze.

La mattina del dodici ero ancora a letto quando arrivarono con molto anticipo gli zii romani di Ila, ¡ostia puta! Via a fare la doccia nella vasca senza asciugamano e senza tendina! ¡Mierda! Erano due coppie. Le due donne parlavano a voce alta, Carla stava attenta a tutto ma io immaginavo che il prematuro arrivo dei primi invitati l'avesse presa di sorpresa, e questo non aiutava un gran che, comunque io desideravo scendere per sottomettermi all' "esame" il prima possibile.

Al piano di sotto, giá con i suoi zii davanti, qualcosa nella mia testa fece "click" e capii tutto: durante quella giornata avrei dovuto dire "piacere" e "Grazie", le due parole erano essenziali, Ila non sarebbe potuta stare con me quasi per niente perché doveva parlare molto, quindi io attaccato a Massi, Simo, Manu e Anna perché Carla era una specie di Kit di diplomazia e gastronomia. Se avessi rispettato queste regole indispensabili avrei salvato il culo (a proposito: anche il re lavora, ve lo dico io...).

Anna aveva prenotato un banchetto imponente da un suo amico, "mêtre" del ristorante piú antico di tutta Grosseto. Il pranzo fu squisito e io ordinai la mia preziosa "Tagliata" con un po' di retrogusto a pesce peró buonissima, un pranzo da ricordare.

Ma il piú doveva venire. Tutti a casa di mia suocera eccetto Massi che aveva lasciato i gelati nel portabagagli della macchina, Listo... ;).

Ci sono giorni che è meglio non mangiare, ma questo non era uno di quelli. I tavoli erano pieni, cosí come la cantina (credevo che solo Harry Potter a scuola mangiasse cosí). Tanto vino, ops!!! Eccetto una bottiglia che "ruppi", e sapete perché la ruppi io? Perché non sapevo dire "Non sono stato io!" in italiano, per questo.

Il pomeriggio alla fine fu molto piacevole, con insalata russa (Made in Carla), Alioli, buona compagnia (conobbi la madrina di Ila, della quale mi aveva tanto parlato e suo marito con sua figlia, davvero incantevoli...) e la ciliegina sulla torta: il cannolo siciliano di Anna. Dio che meraviglia! La giornata fu faticosa...ma finalmente anche il salvatore di Grosseto ci dette la sua benedizione.

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