31.7.08

Sandias y Cafés

Muchas veces me acuerdo de la noche en que nos presentaron a Chema y a mí. Era el “amigo de un amigo”. Quién iba a pensar que al sábado siguiente y en “nuestra casa”, LA HERMANDAD, apuntábamos maneras para ser amigos de toda la vida. Sí señores, el muy #$%&@!! me invitó a subir a su casa esa misma noche; ¿Me tomó por una furcia? La verdad es que desde entonces forma parte de mi vida, y estamos hablando del 97. Hemos pasado de todo, alegrías, decepciones, esos veranos en La Manga…, incluso un par de enfados ☺ pero que nos han reforzado.
Y ahora el muy canalla se casa!!! Que fuerte!.
Pues sí, se casa. El mejor amigo que he tenido y que tengo se casa el 19 de septiembre; pero no se casa con una cualquiera, se casa con una italiana. Una italiana cojonuda, una italiana llamada Ilaria y que él mismo me insistió en que la conociera y que no me iba a defraudar. Que cabrón, que razón tenía!.
Con él no me tengo que esconder, puedo hablar de todo sin ningún problema, sin ningún pudor, abrir mi corazón y escuchar de él un “no te pijes” para cerrar la conversación.
Dicen que los verdaderos amigos se cuentan con los dedos de la mano. Yo no necesito contarlos, está Chema y poco más.
Es mi particular Culebras.
Enhorabuena a los dos. Os quiero!
Escrito por José Antonio Caravaca Muñoz para nosotros :)
***
Molte volte penso alla notte che mi presentarono Chema. Era "l'amico di un amico". Chi avrebbe mai pensato che il sabato successivo e "a casa nostra", LA HERMANDAD*, saremmo sembrati giá amici da sempre? Ebbene sí signori, lo #$%&@!! mi disse di andare a casa sua quella stessa notte; credeva che fossi una facile? La veritá è che da allora fa parte della mia vita e stiamo parlando del 97. Abbiamo condiviso di tutto, allegrie, delusioni, quelle estati a La Manga... e anche un paio di arrabbiature ☺ che peró ci hanno rafforzato.
E ora il farabutto si sposa! Incredibile!
Eh sí, si sposa. Il migliore amico che abbia mai avuto e che ho si sposa il 19 settembre; ma non si sposa con una qualunque, si sposa con un'italiana. Un'italiana ganziale, un'italiana che si chiama Ilaria e che Chema stesso insistette perché conoscessi perché non mi avrebbe deluso. E aveva proprio ragione!
Con lui non mi devo nascondere, posso parlare di tutto senza nessun problema, aprire il mio cuore senza pudori e sentirmi dire "sai che novitá!" per chiuedere la conversazione.
Si dice che i veri amici si contino sulle dita di una mano. Io non ho bisogno di contarli, c'è Chema e poco piú.
È il mio personale personaggio dei fumetti sboccato.
Auguri e complimenti a tutti e due. Vi voglio bene!
*Un locale di Murcia.

Scritto da José Antonio Caravaca Muñoz per noi :)

29.7.08

Impossibile dare un titolo

Éste es un ejercicio en pareja”, disse Francisca.
Pareja?... E che vuol dire?”, pensai. Poi vidi il gesto che accompagnava quella frase e capii. “Aaah, in coppia!”. Apparentemente non ero l’unica a non aver capito, perché anche la ricciola accanto a me era rimasta basita. Al che ci girammo l’una verso l’altra, unimmo i nostri ingegni e cominciammo a svolgere l’esercizio.

Anno: 1998
Luogo: Aula 2, quella accanto al cesso, Via Santa Reparata, Università di Firenze.
Lezione: Lingua Spagnola 1.

Le prime parole che ci scambiammo profumavano già di Spagna e da quella lezione in poi diventammo pareja fija. Non sempre completavamo gli esercizi nel tempo concessoci, non perché non ci riuscissimo- insieme a Silvana a caballo eravamo le migliori, dai!- ma perché ci perdevamo in risate, tante risate. Francisca, la prof, ogni tanto ci richiamava ma quando lo faceva aveva sempre il sorriso sulle labbra, testimone di un’Amicizia che stava per nascere.
Quelle sensazioni mi aiutarono ad attutire il famigerato trauma da primo anno di Università, eh sì, non te l’ho mai detto, ma mi aiutasti tantissimo ad andare avanti.
Di solito ci si ricorda degli esordi quando qualcosa sta finendo, tutt’altro. Pensare all’origine serve per capire quanta strada è stata percorsa, quanti passi sono stati fatti; magari lungo strade diverse, in sentieri nettamente distanti, ma mai così lontani da non consentirci di ritrovarci e di continuare a ridere come se nulla si sia interposto.

Non potrò esserci, lo sai. Come non potei esserci il giorno della tua Laurea. Ma ci sono stata e ci sarò. Sempre.

Bubu
(ti salutano anche SuperMario, la Cavalla&laPuledra- sempre insieme e tutto attaccato- Strudel, San Juan de la Cruz, il mio fax, la libreria Seeber, il bus n°1 e Scott Staton’s bird- che saluta anche Ele!)

***Che strana sensazione vedere con gli occhi altrui le cose che si sono vissute, bello e emozionante. Il nostro primo anno di universitá... quanti altri ricordi legati a questi... Mi dispiace per tutti voi che non potrete capire i vari soprannomi e riferimenti ma ringrazio di cuore Linda per questo "brano di ricordi" che mi ha voluto regalare. É uno dei piú bei regali che mi potessi fare. Ila***

***

Éste es un ejercicio en pareja”, dijo Francisca.
Pareja?... E che significa?”, pensé. Luego vi el gesto que acompañaba esa frase y lo entendí todo. “Aaah, in coppia!”. Aparentemente no era la única que no había entendido, porque la chica con el pelo rizado que estaba a mi lado se quedó igual de sorprendida. En ese momento nos miramos la una a la otra, juntamos nuestros ingenios y empezamos a desarrollar el ejercicio.

Año: 1998
Lugar: Aula 2, al lado de los aseos, Calle Santa Reparata, Universidad de Firenze.
Asignatura: Lengua Española 1.

Las primeras palabras que intercambiamos ya tenían olor a España y desde aquella clase en adelante fuimos pareja fija. No acababamos siempre los ejercicios en el tiempo establecido, no porque no supiéramos -junto con Silvana a caballo eramos las mejores, ¡sin duda!- era porque nos perdíamos en la risa, ¡mucha risa!. Francisca, la profe, de vez en cuando nos llamaba la atención pero cuando lo hacía siempre era con una sonrisa, testigo de una Amistad que estaba naciendo. Esas sensaciones me ayudaron a atenuar el tristemente celébre trauma de primer año de Universidad, pues sí, nunca te lo dije, pero me ayudaste muchísimo a seguir adelante.
Lo normal es recordar los inicios cuando algo se está acabando, todo lo contrario. Pensar en el origen sirve para entender cuánto camino ha sido recorrido, cuántos pasos se han dado; a lo mejor en vías distintas, en senderos muy lejanos, pero nunca tanto como para no permitirnos volver a encontrarnos y seguir riéndo como si nada hubiera ocurrido mientras.

No podré estar, lo sabes. Como no pude estar el día de tu Graduación. Pero estuve y estaré. Siempre.

Bubu
(te mandan recuerdos también SuperMario, la Caballa&laPotra- siempre juntas y sin espacios- Strudel, San Juan de la Cruz, mi fax, la librería Seeber, la linea 1 y Scott Staton’s bird- ¡que le da recuerdos también a Ele!)

***Qué sensación tan rara es ver con los ojos del otro las cosas que vivimos, bello y emocionante. Nuestro primer año de Universidad... cuántos recuerdos juntos con estos... Lo siento por todos vosotros que no podéis entender todos los apodos y referencias, pero agradezco de corazón a Linda por este "álbum de recuerdos" que ha querido regalarme. Es uno de los mejores regalos que me has podido hacer. Ila***

24.7.08

Seka, fotógrafo.

Conocido en su infancia por poner el pulgar ante el objetivo y rebanar sistemáticamente las cabezas de sus familiares, el fotográfo Seka fue depurando su estilo conforme pasaban los años hasta conseguir enfocar y captar algo en condiciones.
Hoy en día se ha especializado en conciertos de Noise Box, aunque se ofrece como free-lance para trabajos en los que se asegure algo de comer ¡y de beber!
El trabajo de Chema e Ila le hace especial ilusión y promete darlo todo, tirándole fotos a todos sus invitados hasta captar sus almas; o en su defecto, pillarlos en alguna postura embarazosa.

[Reproducción exacta del manifiesto que SuperSeka nos ha escrito con mucho cariño (si no le pego, porque despedirlo tampoco, para lo que va a cobrar...) de su puño y letra]

***

Famoso fin da piccolo per la sua abilitá nel mettere il pollice davanti all'obbiettivo e decapitare sistematicamente tutti i familiari, il fotografo Seka definí il suo stile negli anni fino a riuscire a mettere a fuoco e a fare qualche foto decente. Oggigiorno è specializzato nei concerti dei Noise Box, ma si offre come free-lance per lavori in cui si garantisca qualcosa da mangiare... e da bere! Al lavoro per Chema e Ila ci tiene specialmente e promette di impegnarsi al massimo, facendo foto a tutti gli invitati fino a raggiungere le loro anime; o per lo meno, sgamarli in qualche posa imbarazzante.
***
[Riproduzione esatta del manifesto che SuperSeka ci ha scritto con molto affetto (altrimenti lo avrei picchiato, perché di licenziarlo non vale la pena per quello che ci costa...) personalmente]

23.7.08

Los Almillas * Aljucer (Murcia)

Volete sapere come si arriva a "Los Almillas"? Abbiamo pensato che il modo piú facile di spiegarvelo sarebbe stato mettere un video della strada, e cosí eccoci che andiamo da "Ronda Norte" fino al Ristorante. Abbiamo preso l'autostrada dalla "Scuola Ufficiale di Lingue" (dove c'è l'edificio de "La Opinión") verso "Cartagena" e siamo usciti all'uscita "143A Aljucer - C/ Santa Catalina". Appena si esce dall'autostrada si vede sulla destra un edificio verde, il "Vera Meseguer", e si deve girare a destra in una stradina piccolina che costeggia l'edificio e continuare seguendo la strada finché compare il cartello del Ristorante. Nel video si vede bene, peró si sente maluccio. Comunque aggiungiamo anche il link del Google Map (cliccate QUI) che spiega come si arriva da Calle Floridablanca (El rollo) invece che prendendo l'autostrada.

***

¿Queréis saber cómo se llega a "Los Almillas"? Hemos pensado que la forma más fácil de explicarlo habría sido colgar un video de la carretera, así pues aquí estamos yendo de "Ronda Norte" hasta el Restaurante. Hemos cogido la autovía desde la "Escuela Oficial de Idiomas" (donde está el edificio de "La Opinión") hacia "Cartagena" y hemos tomado la salida "143A Aljucer - C/ Santa Catalina". Al salir de la autovía se ve justo a la derecha un edificio verde, el "Vera Meseguer", y hay que ir a la derecha cogiendo una carretera pequeñita que está pegada al Vera Meseguer y seguir por ese camino hasta que se ve el cartel del Restaurante. En el video se ve bien, pero se oye mal. En cualquer caso os ponemos también el link del Google Map (es ESTE) que explica cómo se llega desde Calla Floridablanca (El rollo) sin coger la autovía.

18.7.08

Perdido

A veces no sabemos exactamente si estamos pasando una buena racha o una mala, a veces no estamos tan mal pero nos sentimos perdidos. No buscamos nada, pero cuando nos levantamos cada manana lo único que sabemos a ciencia cierta es que necesitamos que pase algo en nuestra vida.


Yo vivía en un pisito compartido en Murcia con nuestra Ele, familia para mí. Era una de las épocas más intensas de mi vida para bien y para mal: mucho trabajo y muchas emociones.


En verdad era afortunado, estar con amigos como Jesús, Jose Luís, Jose Antonio... simplemente me alegraba la vida, aún en los malos momentos tenía la suerte de sentir que quería a alguien con todas mis fuerzas. Pero había que despertar y entonces un vacío desgarrador se apoderaba de mí y me sentía desdichado.


Un día, una de las mejores amigas de Ele vino a visitarla y se quedó en casita unos cuantos días. Al principio era una presencia muda que iba de aquí para allá pasando inadvertida. Nuestros comienzos fueron realmente extraños, supongo que ni Ila ni yo sabíamos qué estaba pasando con exactitud. Pero cuando ella se fue a Madrid sí supe algo. Al día siguiente me levanté de la cama, y escrutando mi vacío rutinario ví sus ojos mirándome, sus besos, su tristeza por tener que irse... y comprendí que aquel vacío estaba repleto, a reventar. Me sentí feliz, supongo que no lloré, no lo recuerdo. Algo había pasado, mis sentidos experimentaban el mundo de otra forma, desde otra perspectiva... Desde entonces, donde estaba aquel vacío hay una especie de calor agradable que me acompaña a todas partes y que ahora está conmigo...
***
(En la foto podéis ver al único testigo de nuestra primera conversación)


***

A volte non sapppiamo esattamente se stiamo vivendo un bel periodo o un periodaccio, a volte non stiamo cosí male ma ci sentiamo persi. Non cerchiamo niente, ma quando ci alziamo ogni mattina l'unica cosa che sappiamo senza alcun dubbio é che abbiamo bisogno che succeda qualcosa nella nostra vita.


Io condividevo un appartamento con la nostra Ele, famiglia per me. Era uno dei periodi piú intensi della mia vita nel bene e nel male: tanto lavoro e tante emozioni.


In realtá ero fortunato, stare con amici come Jesús, Jose Luís, Jose Antonio... semplicemente mi rallegrava la vita, anche nei momenti piú brutti avevo la fortuna di sentire che volevo bene a qualcuno con tutte le mie forze. Peró era necessario svegliarsi e in quel momento un vuoto distruttore si impadroniva di me e mi sentivo disgraziato.


Un giorno, una delle migliori amiche di Ele venne a trovarla e rimase in casa un po' di giorni. All'inizio era una presenza muta che andava di qua e di lá passando innavvertita. I nostri inizi furono davvero strani, credo che né io né Ila sapessimo cosa stesse succedendo esattamente. Ma quando lei partí per Madrid sí seppi qualcosa. Il giorno successivo mi alzai dal letto, e scrutando il mio vuoto di rutine vidi i suoi occhi che mi guardavano, i suoi baci, la tristezza di dover andarsene... e capii che quel vuoto si era riempito, fino al colmo. Mi sentii felice, penso di non aver pianto, non ricordo. Era successo qualcosa, i miei sensi vedevano e sentivano il mondo in un altro modo, con un'altra prospettiva... Da allora dove c'era qual vuoto c'é una specie di calore gradevole che mi segue ovunque e che adesso sta con me...
***
(Nella foto potete vedere l'unico testimone della nostra prima chiacchierata)

15.7.08

Intro

Fervono i preparativi per il matrimonio e tra i tanti abbiamo deciso di creare un blog... perché? Prima di tutto per raccontarvi tutto ció che è successo da quel fatidico giorno in cui decidemmo sposarci... é una lunga storia... tutto inizió con una coppia di fatto, ma spetta a Chema raccontarvi l'inizio... Quando ve lo avrá raccontato vi racconteremo anche il resto... il prima, il durante, il dopo...
***
Estamos en plena preparación de la boda y entre muchas cosas hemos decidido crear un blog... ¿por qué? Para empezar para contaros todo lo que ha pasado desde aquel fatídico día en el que decidimos casarnos... es una larga historia... todo empezó con una pareja de hecho, pero le toca a Chema contaros el principio... Cuando os lo haya contado os contaremos todo lo demás... el antes, el mientras, el después...