L'altro giorno parlavo con Laura e le chiesi di visitare il blog come faccio con quasi tutti voi, anche perché abbiamo bisogno di nuove idee e di sapere cosa manca secondo voi. Laura mi fece notare che il nostro "piccolo" Mongui non era citato, che dovevamo scrivere qualcosa su di lui e, siccome ha ragione, non saró io a dirle che non ce l'ha.
Prima di conoscere Ila, come ho giá detto, condividevo una casa con Ele. Peró non vi ho detto che ho una passione per i gatti e che a Ele morí in Italia il suo caro Emilio, il suo gattino che deve il nome al superJebo.
Avevamo avuto anche una cricetina "Fraudolina" (da Fraude = Frode che difatti si addormentava sulla maglietta di Jorgito) la cui morte fu molto dura per me, una mattina Ele mi disse che era morta per il troppo caldo.
A quell'epoca volli regalare un gattino a Ele affinché lo tenesse in Spagna con lei e poi se lo portasse in Italia. Perché non uno del Faro di Cabo de Palos? Mia nonna ne aveva centinaia e dava loro da mangiare giorno dopo giorno. Era tutto studiato, il gatto si sarebbe chiamato "Tenderete" (da tender = tendere i panni). È un nome che mi faceva ridere. Un "tenderete" era una delle attivitá piú produttive degli "scugnizzielli" di Cabo de Palos. Si infiltravano nelle case dei ricchi e rubavano i migliori panni "da gala" che trovavano tesi, non era strano vedere un bambino di sei anni con una maglietta di Yves Saint Laurent che gli arrivava alle ginocchia... Tale attivitá diventó cosí frequente che presto gli chalet si attrezzarono con una vigilanza opportuna. Peró a quei ragazzetti non piacque che si limitasse la loro "libertá di rubare" (no comment!) e... travata la legge trovato l'inganno. Come? Il "tenderete" si trasferí ai primi piani delle villette di lusso, con dei gattini che gli "str . . . . . ti" buttavano in aria affinché rimanessero appesi ai panni con le unghie, per poi far cadere il tutto a causa del peso. Nel mondo si vede di tutto!!
Ma l'uomo propone e pianifica mentre Dio decide, nonostante il mio agnosticismo. Cosí un giorno Jesús mi venne a prendere a lavoro e, mentre andavamo a casa, vedemmo in un negozio di animali un gattino che mordeva tutti e non lasciava dormire i suoi compagni. La prima cosa che Jesús disse fu: "Che stronzetto!!", peró ci piacque e alla fine lo comprammo. Lo lasciammo in casa per farlo trovare a Ele senza che ci fosse nessuno, ma il piano fallí di nuovo e durante un giorno intero non si seppe nulla di lui. Dopodiche Ele lo trovó avvolto in una pallina di pelo grigio prodotto dalla polvere accumulata dietro il forno dove si era nascosto. Ele si beccó un po' di graffi e morsi dal coraggioso piccinaccio e cosí inizió la rutine con quello che sarebbe diventato il nostro primo bebé, il terzo membro della nostra caotica famiglia stabile. Sí perché alla fine Ele non volle portarlo in Italia e modificare la sua vita (quella di Mongui). Credo che Mongui fosse giá un gattino felice, almeno la maggior parte delle volte...
Aspettando Natale
Hace 11 años
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